La composizione del microbiota intestinale nei pazienti con cancro del colon-retto è regolata geneticamente


È noto da tempo il ruolo attivo del microbiota nello sviluppo del cancro colorettale, una delle più comuni neoplasie di natura maligna che insorge nell’intestino.
Tuttavia, non era mai stata dimostrata l’associazione tra le popolazioni batteriche e le varianti del patrimonio genetico nei pazienti affetti da tumori del colon e del retto.

Il microbiota è il termine per descrivere la flora batterica: l’insieme dei microrganismi che popola il tratto digerente; oltre mille miliardi di batteri, virus, funghi e protozoi, con un peso totale di circa un chilogrammo e mezzo che, comunicando tra loro, sono cruciali per la salute umana. Stabilendo una relazione basata sullo scambio di vantaggi reciproci, l’uomo fornisce le sostanze nutritive, mentre il microbiota svolge funzioni fisiologiche, metaboliche e immunologiche indispensabili per mantenere lo stato di benessere fisico e mentale.

Il rischio di sviluppare il tumore colorettale dipende da fattori ambientali e genetici. Nel 5% dei casi la causa è di tipo ereditario, ma la stragrande maggioranza è considerata sporadica e numerosi studi hanno indicato che sia il risultato di una complessa interazione tra varianti genetiche e fattori ambientali.

Grazie alle campagne di screening e ai corretti stili di vita si è assistito a una progressiva riduzione.
Tuttavia, in Occidente si assiste a un aumento delle forme a esordio precoce ( età inferiore ai 50 anni ), che non possono essere completamente attribuite a malattie ereditarie o malattie infiammatorie intestinali.
Inoltre, l’incidenza dei tumori colorettali è in aumento nei Paesi in via di sviluppo ove sono più evidenti le modifiche nello stile di vita e nei fattori ambientali.

Tra i fattori ambientali, il microbiota intestinale è considerato importante per alcuni tumori, incluso il cancro colorettale. Interagendo strettamente con le cellule dell’ospite, può influenzarne la formazione, attraverso una varietà di meccanismi.
Ill microbiota è influenzato anche dalla genetica dell’ospite.

Dallo studio è emerso che le varianti germinali sono in grado di modulare la composizione del microbiota.
Le varianti germinali sono variazioni comunemente presenti nel DNA degli individui e sono associate alla modulazione di una serie di fenotipi comuni.

Diversi studi hanno dimostrato che alcune varianti genetiche sono associate al rischio e/o alla prognosi del cancro colorettale.

Il risultato dello studio aproe la strada a nuove ricerche sul ruolo delle varianti genetiche recentemente identificate, che modulano il microbiota intestinale, nel rischio e nella prognosi del cancro colorettale.

E' stato analizzato il tessuto di 93 pazienti operati per tumore del colon e del retto, ed esaminate le varianti germinali associate alle popolazioni della flora batterica ( microbiota ), proprio nella mucosa colorettale normale, ed è stato valutato il possibile ruolo nella malattia.
Grazie all’analisi statistica, sono state identificate numerose varianti germinali associate ad alcuni batteri. Queste varianti sono risultate strettamente connesse con l’espressione di geni coinvolti in alcuni processi della vita di una cellula, quali: risposte infiammatorie, adesione cellulare, apoptosi ( morte programmata di una cellula a un certo punto del suo ciclo vitale ) e integrità della barriera.
Geni e batteri sono risultati coinvolti negli stessi processi. Sia la composizione del microbiota che l’infiammazione locale sono regolate, almeno in parte, dalle stesse varianti germinali.

Queste varianti possono regolare il microambiente in cui i batteri crescono e predisporre allo sviluppo del cancro. La loro identificazione rappresenta il primo passo per riconoscere gli individui a più alto rischio e proporre trattamenti preventivi su misura per aumentare quella parte di flora batterica capace di proteggerci. ( Xagena_2022 )

Fonte: Scientific Reports, 2022

Xagena_Medicina_2022