La vitamina D a basso dosaggio non è efficace per prevenire le fratture


Le donne in post-menopausa non devono assumere basse dosi di Vitamina D e Calcio per prevenire le fratture.

La US Preventive Services Task Force ( USPSTF ), che emette raccomandazioni su una vasta gamma di misure preventive, ha dichiarato che gli studi sugli integratori indicano che possono fare poco per prevenire le fratture a dosi inferiori a 400 UI ( unità internazionali ) di Vitamina-D e a 1.000 mg di Calcio al giorno.
L’assunzione di Calcio e di Vitamina D produce un lieve aumento del rischio di effetti collaterali, tra cui calcoli renali.

Per dosi più alte di integratori, i dati sono ancora troppo limitati per formulare raccomandazioni.

La Vitamina D è molto importante per l’organismo ed è importante per tutti seguire una dieta sana che includa Vitamina D e Calcio.
L'Institute of Medicine, un organo non-governativo degli Stati Uniti, raccomanda a uomini e donne di assumere almeno 600 UI di Vitamina-D e almeno 1.000 mg di Calcio ogni giorno.
Le raccomandazioni precise variano a seconda dell'età e del sesso.

Gli integratori di Vitamina-D e Calcio sono spesso raccomandati alle donne per prevenire le fratture, secondo la USPSTF.
Gli integratori sono ampiamente disponibili.

Le nuove raccomandazioni si basano in parte su una recente revisione di una ricerca passata, che ha concluso che l'assunzione degli integratori ha effetti contrastanti sul cancro e sulle fratture ossee.

La revisione si è basata su 19 studi randomizzati e controllati, e ha trovato che integrare la dieta di una persona con 400 UI di Vitamina D e 1.000 mg di Calcio può offrire una certa protezione contro le fratture negli anziani.
Ma l'aumento del rischio di calcoli renali sta ad indicare che non ci sono benefici netti per questa terapia.
Tuttavia, diversi studi di ampie dimensioni, con un certo grado di certezza, hanno mostrato che a questi dosaggi, l’integrazione di Vitamina D e Calcio non è efficace per prevenire le fratture nelle donne in postmenopausa. ( Xagena_2012 )

Fonte: Annals of Internal Medicine, 2012

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