Tumore della prostata a rischio intermedio o alto, Selenio plasmatico e SOD2


Studi in vitro, in vivo ed epidemiologici sostengono che il Selenio abbia un ruolo nel ridurre il rischio di tumore della prostata.

I Ricercatori dell’University of California di San Francisco ( Stati Uniti ) avevano in precedenza dimostrato una forte interazione tra Selenio plasmatico e il gene della SOD2 ( superossidodismutasi manganese dipendente ) e il rischio di tumore della prostata.

Gli stessi Ricercatori hanno in seguito ipotizzato che SOD2 modifichi l’associazione tra il livello di Selenio e il rischio di tumore prostatico aggressivo alla diagnosi.

Sono state valutate le varianti di SOD2 e il Selenio plasmatico in 489 pazienti con tumore della prostata localizzato o localmente avanzato da una coorte retrospettiva di uno studio ancora in corso.

Le associazioni con tumore della prostata aggressivo ( stadio T2b-3, PSA maggiore di 10 ng/mL o punteggio di Gleason alla biopsia inferiore o uguale a 7 ) sono state valutate utilizzando il test del chi(2), il test Cochran-Armitage per la tendenza e le stime dei rischi relativi ( RR ).

Il solo genotipo SOD2 non è risultato associato all’aggressività della malattia, mentre i livelli di Selenio più alti, rispetto a quelli più bassi, sono risultati associati a un leggero aumento della probabilità di presentazione di una malattia aggressiva ( RR=1.35 ).

Sono state osservate prove di un’interazione tra SOD2 e i livelli di Selenio tale per cui tra gli uomini con genotipo AA i livelli di Selenio più elevati sono risultati associati a una riduzione del rischio di presentazione di un tumore aggressivo ( RR=0.60 ), mentre tra gli uomini con un allele V i più alti livelli di Selenio sono risultati associati a un aumento del rischio di malattia aggressiva ( per uomini VV o VA: RR=1.82; P per l’interazione = 0.007 ).

In conclusione, questi dati hanno indicato che la relazione tra livelli di Selenio circolante alla diagnosi e rischio prognostico di tumore della prostata è modificata dal genotipo SOD2.
Si deve prestare attenzione all’uso di supplementi a base di Selenio in uomini con carcinoma della prostata. ( Xagena_2009 )

Chan JM et al, J Clin Oncol 2009; 27: 3577-3583



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