Riduzione della mortalità e aumento della aspettativa di vita in rapporto alla attività fisica


I benefici per la salute dell'attività fisica nel tempo libero sono ben noti, ma non è chiaro se un esercizio per un periodo inferiore ai 150 minuti raccomandati a settimana possa avere benefici sull'aspettativa di vita.

Sono stati valutati i benefici sulla salute di un intervallo di volumi di attività fisica in una popolazione di Taiwan.

In questo studio di coorte prospettico, sono stati coinvolti 416.175 individui ( 199.265 uomini e 216.910 donne ) che hanno preso parte a un programma di screening medico standard a Taiwan tra il 1996 e il 2008, con un follow-up medio di 8.05 anni.

Sulla base della quantità settimanale di esercizio fisico indicata in un questionario auto-somministrato, i partecipanti sono stati posizionati in una delle 5 categorie di volume di esercizio previste dallo studio: inattivo o con attività bassa, media, alta o molto alta.

Sono stati calcolati gli hazard ratio ( HR ) per rischi di mortalità per ciascun gruppo rispetto al gruppo inattivo e l'aspettativa di vita per ciascun gruppo.

Rispetto agli individui inattivi, quelli nel gruppo basso volume di attività che si dedicavano all'esercizio fisico per 92 minuti a settimana, o 15 minuti al giorno, hanno mostrato una riduzione del rischio del 14% di mortalità per tutte le cause ( HR 0.86 ) e un allungamento dell'aspettativa di vita di 3 anni.

Ciascuna aggiunta di 15 minuti al giorno di esercizio fisico oltre la quantità minima di 15 minuti al giorno ha ridotto ulteriormente la mortalità per tutte le cause del 4% e la mortalità per tutti i tipi di tumore dell’1%.

Questi benefici sono risultati applicabili a tutti i gruppi di età, per entrambi i sessi e per le persone con rischi di malattie cardiovascolari.

Gli individui inattivi hanno mostrato un aumento del 17% ( HR=1.17 ) nel rischio di mortalità rispetto a quelli nel gruppo basso volume di esercizio.

In conclusione, 15 minuti al giorno o 90 minuti a settimana di esercizio fisico di intensità moderata potrebbero portare beneficio, anche per individui a rischio di malattie cardiovascolari. ( Xagena_2011 )

Wen CP et al, Lancet 2011; 378: 1244-1253



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Cardio2011