Le diete ricche di soia sono state collegate a una minore incidenza di malattie cardiache, ma uno studio di piccole dimensioni ha suggerito che gli integratori a base di soia non influenzano la pressione sanguigna delle donne anziane.

Si sa da tempo che le popolazioni asiatiche con diete ricche di soia hanno una minore incidenza di malattie cardiache rispetto alle persone che consumano diete occidentali; ma non è chiaro se gli integratori a base di Isoflavoni di soia diano benefici cardiovascolari, come abbassamento della pressione sanguigna o dei livelli di colesterolo.

Una serie di studi ha trovato che infusioni endovenose di Isoflavoni di soia possono incrementare la produzione di ossido nitrico da parte dell’organismo e aiutare i vasi sanguigni a dilatarsi.
Ma in genere non si assume soia per infusione.
Inoltre, questi studi hanno esaminato gli effetti a breve termine sulla funzione dei vasi sanguigni.

In uno studio, compiuto da ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston, 24 donne in menopausa sono state assegnate in modo casuale ad assumere compresse di Isoflavoni di soia o di placebo per 6 settimane.
L’integratore forniva una dose giornaliera di 80 mg di Isoflavoni.
Tutte le donne hanno iniziato lo studio con pressione sanguigna moderatamente elevata.

Dopo 6 settimane le donne che assumevano il supplemento di soia non hanno avuto alcun vantaggio rispetto a quelle che prendevano il placebo.
In media, la pressione sistolica era di 136 mm/Hg nel gruppo placebo e 137 mm/Hg nel gruppo soia.

Sono stati anche effettuati esami specifici del sangue per capire se il supplemento di soia abbia influito sulla produzione da parte delle donne di ossido nitrico, una sostanza chimica che dilata i vasi sanguigni.
Non è stato riscontrato alcun effetto.

Lo studio è durato solo 6 settimane, ma sufficienti per rilevare benefici a livello della pressione sanguigna. ( Xagena_2012 )

Fonte: American Journal of Clinical Nutrition, 2012

Cardio2012